Ottobre non è solo il mese delle foglie sotto i piedi, delle zucche sorridenti e dell’aria frizzante. È anche il Bilingual Child Month, un’iniziativa che dal 2006 celebra i bambini che crescono parlando due lingue.
E no, non è solo per i piccoli geni, ma per ogni bambino che si sta avventurando nella bellissima – e un po’ buffa – avventura del bilinguismo.

Imparare due lingue fin da piccoli è un superpotere vero e proprio. Non solo apre le porte al mondo, ma allena anche il cervello a essere più flessibile, creativo e… paziente con gli adulti che sbagliano le pronunce in inglese.
Il Bilingual Child Month è nato proprio con l’idea di riconoscere questi vantaggi, sostenere i genitori e gli insegnanti, e festeggiare i bambini che ogni giorno passano con disinvoltura da un “Ciao” a un “Hello”, da un “Posso?” a un “Can I?” come se fosse la cosa più naturale del mondo.

Bilinguismo quotidiano: un gioco da ragazzi.

Magari si potrebbe ritenere che festeggiare il Bilingual Child Month significhi organizzare grandi eventi. In realtà, può essere semplice come passare il pomeriggio a cantare canzoni in inglese o raccontare una storia bilingue prima di dormire.
Wash your arms! Don’t forget your toes.”: ti sorprenderà vedere quanto velocemente tuo figlio riuscirà ad abituarsi a sentire parlare due lingue.

Un aneddoto simpatico arriva da una mamma che, durante il mese di ottobre, ha fatto etichettare a suo figlio tutto ciò che c’era in cucina con post-it in inglese.
Risultato? Il bambino ha iniziato a chiedere “May I have a spoon, please?” con un accento British perfetto… peccato che lo dicesse anche al nonno, che non capiva una parola!

L’idea è quella di rendere la lingua un alleato quotidiano e non un esercizio scolastico. Puoi creare un “angolo inglese” in casa dove si gioca solo parlando la seconda lingua, oppure stabilire che durante la cena del venerdì si parla solo in inglese (e chi sbaglia… sparecchia).

Lavoretti, storie e travestimenti per giocare in due lingue.

Un modo super divertente per celebrare il Bilingual Child Month è proporre attività creative che usino due lingue in modo naturale. Ad esempio, puoi proporre a tuo figlio di scrivere una cartolina bilingue per un amico o un parente: una frase in italiano, una in inglese.
Oppure di inventare una storia a due voci, in cui un personaggio parla inglese e l’altro italiano. Spesso nascono racconti surreali, buffi e memorabili: “Il cane che si chiama Dog e il gatto che capisce solo sit down!

Se tuo figlio ama travestirsi, puoi organizzare un piccolo spettacolo casalingo con costumi e dialoghi semplici in inglese. Potrebbe essere un mini teatro in cui i personaggi sono supereroi bilingui o – per rimanere in tema autunnale – fantasmi che dicono “Boo” in doppia lingua.

E non dimenticare i lavoretti! Potresti proporre ai tuoi figli la realizzazione di un mini dizionario illustrato con le parole che più si usano ogni giorno: casa, famiglia, cibo, scuola.

Il bilinguismo è una festa, non una gara.

Forse ti capita di confrontare i progressi dei tuoi figli con quelli degli altri. Fermati un attimo: ogni bambino ha i suoi tempi e spesso mescolare le lingue è proprio il segnale che il cervello sta facendo connessioni incredibili.

Durante il Bilingual Child Month si possono festeggiare i piccoli traguardi, quelli che magari non noti tutti i giorni: la prima frase detta tutta in inglese o la canzoncina imparata a memoria.
Tutti questi momenti sono preziosi e vale la pena di riconoscerli con un “Well done” e magari con qualche coccola in più.

Puoi anche usare il mese di ottobre per leggere storie bilingue, vedere cartoni animati in lingua originale con i sottotitoli o fare semplici giochi da tavolo che includano vocaboli in inglese.
L’importante è che la seconda lingua sia vissuta con piacere, come una seconda casa e non come un compito in più.

In fondo, crescere un bambino bilingue è un’avventura condivisa. Richiede creatività, pazienza e tanta allegria.
Ottobre è il mese perfetto per ricordarti che ogni piccolo gesto quotidiano può rafforzare le abilità linguistiche dei tuoi figli… e magari anche le tue!