Il 19 marzo è il giorno in cui si celebra la festa del papà: la tradizione prevede che i figli offrano un piccolo dono o un biglietto di auguri al loro papà. Una ricorrenza diffusa in molti Paesi del mondo e che, per lo più, si osserva in questo specifico giorno dell’anno nei Paesi di religione cattolica. È questo infatti il giorno legato al culto di san Giuseppe, data a cui si fa risalire la morte del papà putativo di Gesù, sposo della Vergine Maria.
L’introduzione nel calendario romano della celebrazione di san Giuseppe si deve a papa Sisto IV nella seconda metà del Quattrocento, anche se già dall’inizio dell’anno Mille i monaci Benedettini avevano preso a celebrarlo, seguiti poi dai Servi di Maria e dai Francescani.

Diversi i Paesi (come per esempio Belgio, Messico e Canada) che in seguito hanno designato come patrono san Giuseppe. In ogni caso, solo in alcuni Paesi il 19 marzo è un vero e proprio giorno festivo (in Italia lo è stato fino al 1977), come per esempio in Svizzera (nel Canton Ticino) e in alcune zone della Spagna, mentre nella maggior parte non è considerato festa nazionale.
Se è vero che in Vaticano e in Italia, così come in Spagna, Portogallo, Canton Ticino (nel resto della Svizzera si celebra invece la prima domenica di giugno), Bolivia, Andorra, Honduras e Liechtenstein la festa del papà si fa coincidere con il 19 marzo, in altri Paesi si celebra in date diverse.

In Germania, per esempio, la festa del papà coincide con il giorno dell’Ascensione, mentre negli Stati Uniti e in altre zone del mondo (anche in Paesi europei, quali Francia, Grecia, Irlanda, Malta, Paesi Bassi, Regno Unito, Repubblica Ceca, Slovacchia, Ungheria) si celebra la terza domenica di giugno.
La scelta di questa data si fa risalire al giorno di nascita del padre di una giovane donna americana, Sonora Smart Dodd, che per prima, all’inizio del 1900, sollecitò l’ufficializzazione del “Father’s Day”, dedicando questo giorno a suo padre.
In Russia, invece, si lega al ruolo di “padre nazionale”, celebrandola il 23 febbraio come festa dei difensori della patria, mentre per i thailandesi coincide con il giorno di nascita del sovrano conosciuto con il nome di “Rama IX il Grande”, considerato padre della nazione. In Danimarca, invece, è festeggiata il 5 giugno, in coincidenza con la festa della Costituzione.

Di san Giuseppe, in effetti, non ci sono arrivate molte notizie, se non quelle riportate dai Vangeli di Matteo e di Luca e che riguardano soprattutto il periodo dell’infanzia di Gesù.
Festeggiato anche il primo maggio, festa dei lavoratori (san Giuseppe artigiano), è nel 1871 che san Giuseppe viene proclamato dalla Chiesa cattolica protettore dei papà come modello di questa figura genitoriale. Nella tradizione è anche considerato protettore degli orfani, delle nubili e dei poveri, nonché protettore dei falegnami.
Molte le usanze, anche in Italia, che vedono alcune tradizioni popolari il giorno del 19 marzo.
In Sicilia, per esempio, è usanza dedicare questa giornata ai poveri, mentre in altre zone si fa coincidere con la fine dell’inverno e si dedica a riti propiziatori per il raccolto futuro, con falò di tradizione pagana che vengono accesi nelle piazze.

La festa del papà è una ricorrenza che continua a rappresentare un’occasione di unione per le famiglie e che non viene dimenticata neanche dalla tradizione gastronomica, in Italia con molte varianti: bignè di san Giuseppe a Roma, le zeppole di san Giuseppe a Napoli, le frittelle di riso in Toscana, le raviole in Emilia Romagna, le sfince di san Giuseppe, le zeppole e le crispelle di riso in Sicilia.
Non mancano, in tutto il mondo, filastrocche, poesie, canzoni, che i bambini possono dedicare al loro papà per accompagnare, come tradizione anglosassone vuole, con un piccolo dono: un biglietto, dei fiori, dei cioccolatini o dei dolcetti.
Ecco qualche esempio di facili canzoncine in lingua inglese, utili per avere sempre più dimestichezza con la lingua inglese, che potranno essere memorizzate anche dai più piccoli: “I love my daddy”; “I Love You Daddy”; “Daddy Is His Name O”.