Quando le giornate si allungano e l’aria profuma d’estate, restare chiusi in casa con un libro in mano può sembrare una missione impossibile.
Ma chi ha detto che imparare l’inglese debba per forza essere un’attività da tavolo?
Con un po’ di creatività e un pizzico di entusiasmo è possibile trasformare parchi, giardini o spiagge in vere e proprie aule all’aperto dove ad ogni risata si impara una nuova parola.
Coinvolgendo i tuoi figli in giochi linguistici estivi, puoi farli esercitare con vocaboli, frasi e pronunce… senza che nemmeno se ne accorgano!
L’apprendimento diventa naturale, quasi come correre a piedi nudi sull’erba.
E il bello è che non servono materiali complicati: bastano una palla, qualche cartoncino e tanta voglia di giocare insieme.
Giochi da fare in giardino o al parco.
Se immaginiamo di trovarci al parco in una bella giornata di sole con l’idea di rendere tutto un po’ “English style”, possiamo iniziare con una classica caccia al tesoro, ma in versione bilingue.
Prepara gli indizi in inglese utilizzando semplici frasi del tipo “Look under the bench” o “Go near the big tree”.
Ogni tappa sblocca una parola segreta o una piccola sfida: contare fino a dieci, nominare tre animali in inglese, oppure cantare una strofa di una canzone.
Un altro gioco perfetto è “Simon says”, che nella versione italiana diventa “Il capo dice”. Basta trasformarlo in “Simon says touch your nose” oppure “Simon says jump like a frog”.
In pochi minuti si potranno imparare parti del corpo, verbi di movimento e un sacco di nuovi vocaboli… saltando, correndo e ridendo.
E se c’è una palla a disposizione, puoi usarla per un gioco a catena: si lancia la palla dicendo una parola in inglese legata a una categoria (ad esempio fruit, animals, colours).
Chi la riceve deve dire un’altra parola della stessa categoria e rilanciarla.
Più si va avanti, più il gioco diventa veloce e divertente… e il vocabolario cresce.
Attività per la spiaggia o la montagna.
La spiaggia, con le sue distese di sabbia e conchiglie da raccogliere, offre lo sfondo perfetto per imparare parole legate al mare. Puoi disegnare figure sulla sabbia (un fish, un sun, un hat) e chiedere ai bambini di indovinarle in inglese.
Oppure costruire un castello con tanto di cartelli bilingue: “Welcome to Sandcastle Town”.
In montagna, invece, si possono organizzare passeggiate linguistiche: ogni elemento naturale che si incontra può diventare lo spunto per una mini-lezione.
Alberi, fiori, insetti, tutto ha il suo nome in inglese: basta fare attenzione e trasformare il cammino in una caccia ai vocaboli.
Un altro gioco molto semplice ma coinvolgente è quello che potremmo chiamare “English Bingo da escursione”.
Crea una tabella con immagini o parole in inglese (come leaf, butterfly, stone, cloud).
Ogni bambino terrà la sua copia e dovrà cercare quegli elementi durante la gita. Ogni volta che ne troverà uno, lo segnerà sulla scheda.
Chi completa la riga per primo… vince una porzione extra di gelato!
Imparare senza accorgersene.
Quando scegli di proporre ai tuoi figli giochi linguistici all’aria aperta, stai facendo molto più che riempire il pomeriggio. Stai aiutando la loro mente ad associare l’inglese al gioco, alla scoperta e al piacere di stare insieme.
Non sentiranno la fatica dello studio, ma memorizzeranno senza sforzo parole, strutture e accenti.
La ripetizione naturale che avviene nei giochi è potentissima.
Se un bambino salta per dieci minuti al grido di “jump!”, quel verbo gli rimarrà nella testa ben più a lungo di quanto farebbe leggendo una lista di vocaboli.
E soprattutto, il divertimento si trasforma in motivazione.
Anche tu, come genitore, puoi divertirti nel proporre queste attività, entrando nel gioco e usando parole in inglese con naturalezza. Non serve essere perfetti: basta essere coinvolti.
Il tuo entusiasmo sarà contagioso.
Alla fine dell’estate, quando si tornerà sui banchi di scuola, ti accorgerai che quel piccolo vocabolario inglese costruito durante i giochi linguistici tra altalene, pic-nic e secchielli di sabbia sarà ben saldo nella mente dei tuoi figli.
E avrai dimostrato che sì, l’inglese può davvero essere una lingua da vivere all’aria aperta.