Uno tra i simboli natalizi più noti è senza dubbio quello che noi, in Italia, chiamiamo Babbo Natale, ovvero Santa Claus. Tradizionalmente, durante la notte tra il 24 e il 25 dicembre distribuisce doni ai bambini passando di casa in casa su una slitta trainata dalle sue magiche renne.
Tutti immaginiamo Santa Claus come un rubicondo vecchietto dalla folta barba bianca, vestito con giacca, pantaloni e cappello rossi bordati di pelliccia bianca.

Un’icona natalizia che viene solitamente identificata con San Nicola, il santo vissuto nel IV secolo, venerato in particolare nel Nord Europa e ricordato il 6 dicembre.
A San Nicola sono legate diverse tradizioni, come per esempio l’usanza di appendere calze al caminetto durante la notte di Natale.

Babbo Natale viene rappresentato in molte maniere. In alcune culture, per esempio, anziché su una slitta volante arriva a cavallo o sul dorso di una capra, mentre in altre è accompagnato da folletti (tredici per la precisione nella tradizione islandese) oppure indossa un particolare copricapo detto “mitra” in ricordo di San Nicola (vescovo della città turca di Myra) o ancora, per esempio nella tradizione britannica, ha bisogno di essere rifocillato con latte e biscotti durante il suo faticoso lavoro.
Per quanto riguarda la sua immagine attuale molto si deve ad alcune illustrazioni del XVII secolo, nelle quali Santa Claus – simbolo dello spirito natalizio – era rappresentato come un uomo barbuto e corpulento, con un vestito verde orlato di pelliccia.
Comunque – che viva in Alaska, in Lapponia o in Norvegia – tutti concordano sul fatto che Babbo Natale porti strenne ai bambini.

Santa Claus è immortalato in un gran numero di canzoni, favole e film, nei quali viene spesso toccato il tema dello “spirito natalizio”, ovvero quel sentimento di gioia misto a nostalgia che si prova nel periodo delle festività di fine anno.
Un momento in cui ci si riunisce con la famiglia e con gli amici, un momento di speranza, di generosità e di buoni sentimenti.