Nel 1986, in Michigan, nacque il “National Hugging Day”, giornata che negli anni successivi è diventata un appuntamento mondiale ed oggi è festeggiata ogni 21 gennaio anche in Canada, Brasile, Australia, Regno Unito, Irlanda, Germania, Georgia, Svezia, Spagna, Italia, Francia, Russia, India, Sud Africa e – dal 2023 – a Shanghai.

Un invito nato dalla proposta di un pastore statunitense a mostrare in pubblico le proprie emozioni e contrastare il periodo definito più triste dell’anno, ben rappresentato dal cosiddetto “Blue Monday” che cade il terzo lunedì di gennaio, la giornata che in assoluto sembra portare con sé più nostalgia e senso di solitudine.

L’abbraccio è uno dei gesti più rappresentativi del calore e della vicinanza umana: pensiamo per esempio a quanto ci sia mancato il contatto fisico durante il periodo della pandemia.
Abbracciare dà voce ai sentimenti, alla solidarietà, al sostegno verso gli altri senza l’utilizzo delle parole ma attraverso un linguaggio universale che trasmette calore e affetto.
Un gesto reale e concreto che oggi più che mai – nella nostra società purtroppo ancora afflitta da tante guerre – acquisisce un significato profondo.
Un gesto d’affetto che è spontaneo nei bambini, ma al quale gli adulti talvolta sono refrattari.

La “Giornata Mondiale dell’Abbraccio” ci ricorda che, nonostante le differenze culturali e sociali, la capacità di abbracciare e di essere abbracciati è una forma di connessione universale che può portare gioia, conforto, amore.
Gli abbracci possono infatti diventare un mezzo per contrastare la solitudine, l’isolamento e incoraggiare all’empatia e alla solidarietà.

Dare un abbraccio alle persone care – ma anche a sconosciuti – significa fare del bene agli altri e anche a se stessi, perché questo semplice gesto ha in realtà un grande potere.
L’abbraccio, infatti, porta molteplici benefici a livello fisico e mentale, tanto è vero che la Hug Therapy sembra essere un’arma importante contro ansia e stress.
Oltre a sottolineare il senso di appartenenza e di connessione tra persone, abbracciare e farsi abbracciare è un’ottima cura per il malumore e per attivare il benessere psicologico, in quanto questo semplice ma estremamente significativo gesto libera dopamina nel nostro organismo e favorisce la produzione e il rilascio di endorfine, fondamentali per il benessere psico-fisico.

Un abbraccio, quindi, migliora la nostra vita e quella degli altri.
Per beneficiarne, sembra che sia necessario scambiarci dodici abbracci al giorno… ma ne bastano meno se hanno una lunga durata.
In genere ci abbracciamo per due-tre secondi, ma ormai è risaputo che, più lungo è il tempo di un abbraccio, più la sua caratteristica di “tranquillante naturale” aumenta.
Perché abbia il suo effetto antistress, dovrebbe durare almeno dieci secondi, ma è con un abbraccio di venti secondi che la reazione chimica dà i suoi migliori risultati.

Insomma, l’obiettivo della “Giornata Mondiale dell’Abbraccio” è… abbracciare!
Certo, sarebbe meglio che questa diventasse un’abitudine, una pratica quotidiana a cui dedicare spazio e tempo; in ogni caso, abbiamo a disposizione un’intera giornata dedicata agli abbracci e non dovremmo farcela scappare.