Il 12 aprile del 1961 è stato un giorno davvero importante.
È infatti in questa data che il cosmonauta sovietico Jurij Alekseevič Gagarin, quando ancora non si conoscevano gli effetti che avrebbe avuto l’assenza di gravità sull’organismo umano, effettuò il volo con la capsula spaziale “Vostok 1”, un volo intorno alla Terra durato 108 minuti: Gagarin divenne quindi il primo essere umano a raggiungere l’orbita terrestre.

Il volo di Gagarin ha dato il via a un’epoca di esplorazioni spaziali senza precedenti.
Da allora, abbiamo inviato esseri umani sulla Luna, costruito stazioni spaziali in orbita terrestre e lanciato sonde che vagano per il Sistema Solare.
Abbiamo acquisito una conoscenza immensa sul cosmo, imparando di più sulla formazione delle galassie, sui pianeti e sulla vita oltre la Terra.

Un’impresa davvero epocale quella di Gagarin! Ed è proprio per ricordare questa incredibile conquista che ha segnato l’inizio di quella che è stata definita “la nuova era spaziale”, che dal 2013 è stato deciso di celebrare il 12 aprile di ogni anno la “Giornata Internazionale dei Viaggi dell’Uomo nello Spazio”.

Si tratta di una ricorrenza che celebra le missioni spaziali e vuol sottolineare l’importanza di questo tipo di ricerca non solo per riuscire a raggiungere destinazioni sempre più lontane, ma anche per indagare su moltissimi aspetti della nostra vita sulla Terra e mettere a punto utili innovazioni.
Dai viaggi nello spazio, infatti, possiamo raccogliere moltissime informazioni per progredire nella ricerca scientifica e per migliorare la nostra salute, il nostro benessere e la vita sulla Terra sotto diversi aspetti.
Le conoscenze acquisite grazie ai viaggi spaziali sono state di grande valore sia dal punto di vista della ricerca biologica (per esempio per lo studio della vita in assenza di gravità), sia per monitorare la superficie terrestre.

 

 

Nello spazio si possono eseguire particolari esperimenti che permettono di raggiungere nuove conoscenze e traguardi.
Per esempio lo studio delle reazioni del corpo umano nello spazio, sottoposto a prolungate condizioni di stress psicofisico e a condizioni ambientali estreme, ha consentito di ricavare una gran quantità di dati utili per la ricerca in ambito medico. E, tra le conoscenze ricavate dai viaggi spaziali, sono state fondamentali anche quelle utilizzate nell’ambito della robotica, nella progettazione di protesi, nello studio di nuovi materiali… e altro ancora.

Ma la Giornata Internazionale dei Viaggi dell’Uomo nello Spazio non è solo un momento per guardare al passato.
È anche un’occasione per rivolgere lo sguardo al futuro perché l’esplorazione spaziale continuerà a svolgere un ruolo fondamentale.
Nuove missioni su Marte sono in programma, con l’obiettivo di stabilire insediamenti umani permanenti sul Pianeta Rosso.
E la Luna è nuovamente al centro dell’attenzione: l’intento è quello di trasformarla in un trampolino di lancio per viaggi ancora più audaci.

Anche se i viaggi nello spazio non sono ancora alla portata di tutti, sia per il loro costo sia per la preparazione che richiedono, sono innegabili i progressi svolti a partire dal 12 aprile 1961.
Quindi per adesso “accontentiamoci” di ricordare queste incredibili conquiste festeggiando anche quest’anno l’“International Day of Human Flight into Space” e riflettere sull’importanza del contributo scientifico e tecnologico dato dalle missioni spaziali.