Come è noto, le festività possono avere tradizioni e usi molto diversi da luogo a luogo.
È il caso dell’Epifania che, pur essendo considerata anche nel Regno Unito una giornata speciale in quanto segna la fine delle festività natalizie, si differenzia alquanto da come siamo abituati a festeggiarla in Italia e nei paesi di tradizione cattolica.

Per i britannici questa giornata è nota come “Twelfth Night” (la “Dodicesima Notte” o “Notte dei Re Magi“) visto che il 6 gennaio cade dodici giorni dopo il Natale.
Ed è per questo motivo che nel Regno Unito il periodo natalizio, che va dalla nascita di Gesù all’arrivo dei Re Magi, viene chiamato “The Twelve Days of Christmas”.

La “Twelfth Night” – alla quale non è associato un giorno fisso ma che è festeggiata la prima domenica tra il 2 e l’8 gennaio – ha radici nelle antiche festività natalizie medievali. Ad esempio ad essa venivano associate le tradizioni dell’abolizione temporanea dell’ordine sociale: servitori e padroni potevano invertire temporaneamente i ruoli.

La “Twelfth Night” è anche il titolo di una commedia di William Shakespeare (il maggior drammaturgo della cultura occidentale e il più importante scrittore inglese di tutti i tempi) composta appunto per essere eseguita durante le festività della “Twelfth Night”.
La trama della commedia è intrisa di romanticismo e travestimenti, riflettendo l’atmosfera gioiosa e spensierata associata a questa notte.

Proprio subito dopo la “La Dodicesima Notte” in UK è tradizione togliere le decorazioni tipiche del periodo. Quindi, in accordo con le nostre tradizioni, possiamo affermare che anche nel Regno Unito il giorno dell’Epifania “tutte le feste si porta via”!

Se in Italia il giorno dell’Epifania è associato principalmente alla figura della Befana, la vecchietta più o meno benevola ma bruttina che vola su una scopa e riempie le calze dei bambini “buoni” con dolcetti e quelle dei bambini “cattivi” con del carbone, il folklore anglosassone riconosce personaggi diversi quali l’Holly Man, uomo dall’aspetto di un folletto verde ricoperto di agrifoglio e fiori, protagonista ogni anno di un festoso arrivo in barca sul Tamigi.

In realtà, benché molte persone seguano la tradizione religiosa ponendo per esempio nel presepio le statuine dei Re Magi, nel Regno Unito questa festività è, come nella nostra tradizione, la riproposizione di un’antica festa pagana che veniva celebrata a metà della stagione invernale e durante la quale si augurava prosperità per il futuro raccolto.
Ed è proprio Holly Man che, una volta sceso dalla barca, brinda ancora oggi ogni anno a Londra augurando alla folla un ottimo raccolto.

Nelle case è tradizione mangiare un dolce tipico, la “Twelfth Night Cake” (la torta della Dodicesima Notte), riccamente farcito con frutta secca e canditi, al cui interno viene posto un pisello oppure un fagiolo.
Chi lo troverà diventerà il re o la regina della festa della Dodicesima Notte.

Accompagna la Twelfth Night Cake il “wassail” (l’augurio di buona salute in inglese antico), una bevanda calda e alcolica simile al nostro vin brulé, a base di sidro e spezie, anch’essa legata alla tradizione antica che ha dato origine ai più recenti canti porta a porta tipici del periodo natalizio anglosassone: i Christmas Carols.