Molte le tradizioni anglosassoni che hanno superato i confini e che oggi sono diventate comuni anche in altre parti del mondo. Da considerare, infatti, che molte delle tradizioni britanniche sono state esportate in diversi Paesi durante l’epoca coloniale e da questi poi fatte proprie.
Tra queste, durante la notte tra il 24 e il 25 dicembre, l’usanza di lasciare qualche genere di conforto (latte e mince pie, soprattutto) per Father Christmas e le renne che lo aiutano a portare i regali trainando la magica slitta.
Altra tradizione molto comune anche da noi in Italia, quella dell’Advent Calendar, che si apre giorno dopo giorno fino al 24 dicembre e che contiene cioccolatini o altre piccole sorprese.

L’albero di Natale

Quando parliamo di tradizioni dei Paesi anglosassoni legate al periodo del Natale, non possiamo tralasciare una delle usanze che più accomunano le abitazioni di ogni famiglia in questo periodo, ovvero la preparazione del caratteristico albero di Natale.
Un’usanza che in realtà trova origine tra i popoli di origine nordica, soprattutto di cultura germanica, legata a tradizioni anche precedenti il cristianesimo, ma che deve al principe Alberto di Sassonia, marito della regina Vittoria, l’introduzione, a partire dalla seconda metà dell’Ottocento, di un albero – simbolo per eccellenza di vita e di rinascita – nelle abitazioni private.
Un’usanza di cui si hanno tracce anche precedenti in Inghilterra, ma è con l’allestimento del primo Christmas Tree nel castello di Windsor che si deve la popolarità di portare in casa un albero sotto al quale porre doni per i bambini, tradizione che dalla Royal Court si è estesa a tutte le case dei cittadini del Regno Unito e poi si è diffusa ovunque.
La tradizione inglese vuole che l’albero di Natale non debba restare in casa per più di dodici giorni e di solito viene rimosso il 5 gennaio.

Altra tradizione dei Paesi anglosassoni, quella di lasciare acceso nel caminetto la vigilia di Natale un ceppo che dovrebbe ardere il più a lungo possibile e di cui un tizzone dovrebbe essere conservato, in segno di buona fortuna, per accendere il fuoco il Natale successivo.
In Irlanda, tipica l’accensione delle candele la sera della vigilia, in segno di ospitalità verso la sacra famiglia.

Christmas Cards e Christmas Carols

Per le festività natalizie e il periodo di fine anno, la tradizione vuole, inoltre, che si inviino Christmas Cards ad amici, parenti e colleghi per augurare loro ogni bene, tradizione che sembra non essere ancora superata nonostante la comunicazione digitale.
Altra usanza tipica è quella dei Christmas Carols, ovvero i canti di Natale che si fanno di casa in casa, e per i quali, in cambio di ramoscelli di vischio e agrifoglio, i bambini di solito ricevono dolcetti e caramelle.
Da ricordare che lo scambio di vischio e agrifoglio, piante che simboleggiano l’immortalità, ha un’origine molto antica che riporta agli antichi druidi, i sacerdoti celtici, per i festeggiamenti del solstizio d’inverno.
In Irlanda, per esempio, vi è la tradizione per le ragazze di mettere sotto il cuscino, il primo giorno dell’anno, un rametto di vischio per sognare il futuro marito.

Christmas Crackers

Altra usanza ben nota, quella dei Christmas Crackers. Si tratta di tubi di cartone rivestiti di carta colorata e dalle fattezze di una caramella, al cui interno è contenuto un piccolo dono.
Tradizionalmente prima del pranzo di Natale si tiene il proprio Cracker con la mano destra, i commensali incrociano le braccia e con la mano sinistra si tira il Cracker del proprio vicino.
L’apertura del Cracker avviene con un piccolo “scoppio” che lascia uscire la sorpresa che vi è all’interno.

Boxing Day

Vi sono tradizioni anglosassoni che si estendono anche ai giorni successivi il 25 dicembre, come per esempio il Boxing Day del 26 dicembre, che trae origine dal momento in cui i datori di lavoro offrivano un regalo ai loro dipendenti.
Una festa riconosciuta a livello nazionale in Gran Bretagna, da molti eletta come giornata per scambiarsi doni con i colleghi o per fare un regalino ai commercianti del proprio quartiere (rigorosamente dentro a una scatola, per seguire la tradizione), ma soprattutto da destinare a un pensiero per le persone più povere e da dedicare a iniziative benefiche.
In realtà oggi questa tradizione ha acquisito una valenza commerciale, in quanto ad essa si fa corrispondere l’inizio dei saldi invernali.

Esistono tradizioni anglosassoni che vanno ovviamente a toccare anche la gastronomia: il roast turkey innanzitutto, ovvero il tacchino ripieno, solitamente accompagnato da salsa di mirtilli, e poi il Christmas Pudding (al cui interno viene tradizionalmente nascosta una moneta di cioccolata per augurare buona fortuna a chi la troverà) e la Christmas Cake.
Piatti tipici anche per il New Year’s Eve, nonché, allo scoccare della fatidica mezzanotte, la tradizione secolare di cantare Auld Lang Syne, un brano tratto da un poema del 1788 dello scrittore scozzese Robert Burns, con il proposito di guardare in modo fiducioso al futuro.

Il nuovo anno si attende anche con un’ampia varietà di giochi di gruppo, quali per esempio il salto in un cerchio formato da tredici candele.
La tradizione ricorda inoltre il first-footer ovvero la prima persona che entrerà in casa nel nuovo anno, che ci si augura sarà di sesso maschile e di bell’aspetto; questo – sembra – porterà fortuna per tutto l’anno.