Con la Giornata Internazionale del Tè, festeggiata il 21 maggio, si intende promuovere la produzione e il consumo del tè, oltre a diffondere la consapevolezza di quanto questa bevanda – la seconda più diffusa nel mondo dopo l’acqua – sia importante nella lotta alla fame e alla povertà.
Il tè, infatti, rappresenta uno dei principali mezzi di sussistenza e reddito per milioni di famiglie nei Paesi in via di sviluppo.
Un settore che, nonostante il suo contributo fondamentale allo sviluppo e alla lotta alla povertà, subisce le conseguenze di condizioni climatiche avverse oltre a presentare mercati di difficile accesso per i piccoli produttori.

Le origini del tè.

Bevanda originaria della Cina consistente nell’infuso ricavato dalle foglie della Camelia Sinensis, al tè è legata una lunga e antica storia di cerimoniali, rituali e tradizioni presenti in molti Paesi del mondo.
Una bevanda che a seconda della sua coltivazione e lavorazione, si presenta in sei varietà: tè nero (chiamato “rosso” in Cina); tè verde; tè oolong; tè bianco; tè giallo; tè postfermentato (chiamato “nero” in Cina).

La leggenda racconta che, nella Cina di cinquemila anni fa, l’imperatore Shen Hung scoprì il tè quando le foglie di un albero vennero soffiate dal vento in una pentola di acqua bollente.
La sua preparazione e consumo costituiscono una vera e propria arte in diverse zone dell’estremo Oriente (pensiamo alla famosa cerimonia del tè, rito sociale e spirituale praticato in Giappone) e sono entrati a far parte delle tradizioni anche in di molti Paesi occidentali. Troviamo infatti tradizioni legate al tè in Inghilterra, nel Massachusetts, in Russia.

Benché la prima importazione di cui si abbia notizia fu da parte della Compagnia Olandese delle Indie Orientali, sembra che furono i portoghesi a introdurre il tè in Europa.
Diffusosi dapprima in Francia e in Belgio, il tè prese poi particolarmente piede in Inghilterra (il primo locale inglese a servire tè fu la caffetteria di Thomas Garway nel 1657) dove è diventata una tradizione consolidata, così come in tutto il Regno Unito, nella Repubblica d’Irlanda e in alcuni Paesi del Commonwealth.

Tra le tradizioni tipiche britanniche citiamo l’afternoon tea, il tipico rito del “tè delle cinque”. Si tratta dell’usanza di consumare un tè pomeridiano accompagnato da un pasto leggero che si fa risalire al 1840 ad opera della duchessa di Bedford, dama di corte della regina Vittoria, anche se sembra che la pratica fosse già diffusa in precedenza.
Una tradizione che prese campo nell’alta società (“high tea”) quando operai e impiegati non avevano invece il pomeriggio libero. Si diffuse così una versione “low tea” per la classe lavoratrice, con il consumo di tè in un orario più tardo, che in pratica sostituiva la cena con un menu più sostanzioso.
Nel tempo, l’alta società sviluppò un genere di “high tea” che comprendeva cibi molto costosi e raffinati, come salmone e cacciagione. Oggi con “high tea” si intende un pasto che consiste in un piatto caldo seguito da torte e pane, burro e marmellata o un piatto a base di salumi.
Non esiste comunque un vero e proprio menu codificato per il tè pomeridiano: può prevedere sandwich con diversi ripieni, piatti dolci e salati, come quelli apprezzati – per esempio – dalla tigre protagonista del libro “Una tigre all’ora del tè” di Judith Kerr.
Di seguito un disegno da scaricare e colorare seguendo la propria fantasia.

Una versione tipica è anche il “cream tea” che comprende tipici dolci britannici serviti con marmellata e una crema preparata con panna e cucinata a vapore.
Varie le tipologie di tè pomeridiani descritti nella storia gastronomica del Regno Unito: “old-fashioned tea” (il tè vecchio stile), “at-home tea” (tè a casa), “family tea” (tè di famiglia), “high tea” in passato chiamato anche “meat-tea” (tè alla carne).
In generale, oggi con “teatime” si indica l’ora in cui viene consumato il “pasto del tè” che, essendo più o meno l’equivalente della merenda, va dal tardo pomeriggio alla prima serata.

Nasce la Giornata Internazionale del Tè.

In occasione della Giornata Internazionale del Tè i produttori organizzeranno eventi per educare il pubblico sull’importanza di questa bevanda, le “tea houses” ospiteranno degustazioni e persone in tutto il mondo si riuniranno in “tea party”.
Promossa dai Paesi produttori che si sono uniti nel 2005 nel Gruppo Intergovernativo sul Tè e approvata dal 2019 dall’ONU, la Giornata Internazionale del Tè ha visto la sua prima edizione nel 2020.
La Giornata mira a sensibilizzare l’opinione pubblica sulla rilevanza socio-economica del settore del tè a livello mondiale, sulle tradizioni secolari e sul profondo significato culturale ed economico che esso ha in tutto il mondo e sul suo contributo a raggiungere gli obiettivi prefissati dall’Agenda 2030.